Chi non ricorda il primo giorno di scuola? L'emozione, amici nuovi, un po il timore di stare lì senza la mamma.
Il fiocco rosa grande, la cartella nuova, il grembiule bianco con il collettone.
Poi l'ultimo giorno di scuola, l'esame di stato, la commissione, il compito di matematica da copiare, Leopardi, la Divina Commedia. Chi non ha sognato di dover fare la maturità? E ricordi la prima cotta, il ragazzino che ti faceva battere il cuore, i diari pieni di cuori con scritto il suo nome.
Il primo bacio, quello non l'ho tanto capito,
ma il secondo è stato bellissimo.
Nella cornice la foto delle vacanze con gli amici, la libertà, le risate, le ubriacature, la voglia di scoprire nuovi luoghi.
Su FB il tag della gita a Monaco, notti insonni, tante ore di treno, i panini e il danubio della mamma di Luisa, gli amori profondi e intensi durati 5 giorni e finiti al rientro a casa.
Su un vecchio diario leggo "capitemi bene, vi amo” parola in condice per dire che in quel giorno avevamo marinato la scuola, eravamo andati sugli scogli a Mergellina, alla villa comunale e al MC Donald's. Un panino che sapeva di libertà e timore di essere beccati dalla prof di inglese che abitava li vicino.
Mille e mille ricordi, mille emozioni, se chiudi gli occhi senti ancora i profumi, senti i rumori, le musiche le voci, le risate.
Che bello le domeniche dalla nonna, il ragu’, le partite di pallone fuori al corridoio mentre il nonno dormiva e puntalmente si svegliava. Apriva la porta, lui alto e maestoso, noi fuggivamo ma non avevamo veramente paura perché aveva il cuore d’oro.
La festa di laurea che resterà nella storia, gli amici, i fratelli, i balli, le canzoni, l'emozione di mamma e papà. Il prof Gentile, che senza di lui... come l'avrei fatta la tesi?
Come sono belli i ricordi!
Ti fanno sorridere, ti riempiono il cuore, ti perdi in essi e senti tutto come se lo stessi vivendo in quel momento, e pensi "domani chiamo Giulia e vedo come sta".
Poi all'improvviso una lacrima, “stai piangendo?”
Mi è solo entrato un ricordo nell'occhio.
Ci sono ricordi che tornano, ma non vorresti ricordare, vorresti allontanarli, seppellirli, cancellarli e ti fanno spavento.
Ho letto una frase poco tempo fa di Primo Levi “ La memoria è come il mare: può restituire brandelli di rottami a distanza di anni.”
All'improvviso tornano in mente, come fantasmi e ti perseguitano e ti cambiano le giornate. Se chiudi gli occhi senti gli odori, i rumori ma ti fanno stare male.
Vorresti scacciarli in ogni modo, ma diventano sempre più grandi, dici "non pensare" e invece poi ti perseguitano.
Allora come fare? Chiudere comunque gli occhi e accettarli, viverli, affrontarli.
Come i bei ricordi anche i brutti ricordi fanno parte di te e della tua vita.
Sdemonizzarli, a poco a poco, così che diventino meno violenti e spaventosi.
Bisogna far pace con il passato e lasciarlo andare, imparare a lasciare andare tutto quello che è avvenuto e che non possiamo più cambiare, e affrontare il presente che poi il futuro è un qualcosa di astratto.
Oggi è il giorno più importante della tua vita perché non si ripeterà più e quando diventerà un ricordo impegnati in modo che sia uno di quelli che ti riempiono il cuore di gioia.
Maria Di Pascale
Comments