1- Sono Simona e per tutta la vita ho cercato un uomo che mi amasse ……..e poi alla fine l'ho partorito io!
- Anima Iris
- 25 gen
- Tempo di lettura: 4 min
Mio padre l'ho amato ed odiato per tutta la vita.
La sua malattia mentale, i suoi sbalzi d'umore, il suo essere bipolare hanno segnato per sempre la mia vita. L'uomo che mi ha messa al mondo, che avrebbe dovuto proteggermi e accompagnarmi nella crescita, non poteva farlo. Mi sentivo in colpa ad odiarlo per questo, ma mi sentivo anche sola e abbandonata. Ho sempre avuto paura che la sua malattia segnasse anche me, e invece era mio fratello ad averla ereditata.
Mia madre, una donna forte che ammiro ed in cui trovo sempre il mio rifugio, era presente per me, ma c’era mio fratello che aveva più bisogno di lei. Ed io, ancora una volta, mi sentivo sola, in colpa e fuori posto nel mondo. Sono cresciuta senza amore e senza amarmi! Il cibo era il mio rifugio; non mi interessava ingrassare, tanto chi mi avrebbe notata? Ero uno scarto, un peso, ed ero "pesante".
Poi, nella nostra vita arrivò G. Mamma si risposò e nacque mio fratello. Una famiglia felice. Mio fratello l'ho amato fin dal suo primo battito. Poi è arrivato l'amore anche per me! Un amore malato: un uomo che mi ha sempre denigrato, mai presente, ma io, in tutti i modi, credevo in quell'amore perché c'era solo lui. Mia mamma aveva suo marito, suo figlio piccolo, e suo figlio grande da dover accudire perché malato.
Fra alti e bassi sono andata avanti, ma il solo vero mio rifugio era il cibo. Mi punivo mangiando, mi amavo mangiando! All'improvviso mia madre va a lavorare fuori e io resto a casa con mio fratello e suo padre. Mia mamma parte e con sé porta mio fratello grande, perché lui aveva bisogno di cure. E io? Resto a casa con G. e mio fratello, mi sostituisco a mia madre, fino a quella notte assurda! G., con una mazza, nel sonno prova ad uccidere mio fratello, suo figlio.
Per fortuna mio fratello riesce a salvarsi, ma G., preso dai sensi di colpa, si suicida. Io ero con il mio compagno, non ero presente, e tutto mi cade addosso come un fulmine! "Perché l'hai fatto? Perché anche tu hai tradito l'amore di tutti noi? Perché ci hai lasciato senza risposte?"
Passano giorni di angoscia e di dolore, fino a quando anche mio fratello, per il suo bene, decide di raggiungere mia madre! Di nuovo sola, di nuovo messa da parte! Ma perché tutti gli uomini della mia vita non mi amano? Non lo merito? Perché non sono un uomo?
Vado avanti cercando di racimolare i cocci della mia vita. Mi resta solo il mio compagno. Non mi dà amore come vorrei, ma per ora è l'unico che non è andato via. Ma poi... io non merito di essere amata, aiutata, ascoltata e sostenuta? Non voglio perderlo, solo lui è rimasto ancora. Amerò io per tutti e due, colmerò i vuoti dentro di me prendendomi cura di lui. Non fa niente se è distratto, non fa niente se non mi dimostra affetto, non fa niente se forse ha qualche amante. L'importante è che c'è e non è ancora andato via!
Dopo 15 anni insieme decidiamo, anzi, decido di sposarci. Non mi ha amato nemmeno quel giorno, non mi ha rispettato nemmeno quel giorno. Ha perso la fede la sera stessa del matrimonio. Litighiamo in maniera furiosa, non vado via, ma è tutto troppo triste! Finché non va via anche lui, e con la mia testimone di nozze. Ora sono davvero sola, ma ho toccato del tutto il fondo!
Ora devo amarmi! Decido, dopo un po', di riprendere in mano la mia vita. Mia mamma è fuori, ma ho solo lei al mondo che potrebbe ancora amarmi e decido di andare. Inizio a lavorare, ad amarmi, compro casa, mi sento sempre sola, ma mi sento più forte!
E poi sei arrivato tu, il principe che mi ha salvato!
È stato totalmente inaspettato. Io, sì proprio io, che chiedevo a Dio di non farmi diventare madre per la troppa paura di far soffrire mio figlio come ho sofferto io. Dicevo no, pensavo di interrompere la gravidanza, ma poi ti proteggevo non fumando e non mangiando cibi tossici per te.
Era il 5 maggio, quella mattina dovevo interrompere la gravidanza e invece ho alzato il telefono e ho detto all’ostetrica che non mi sarei presentata. Avevo paura, ma tu da dentro cancellavi tutte le mie debolezze. Sei nato il 4 gennaio 2022 e per la prima volta ho dato un senso a tutte le sofferenze passate.
Sai una cosa? Proprio in quel momento le ho accettate e ringraziate, perché proprio quelle strade tortuose che ho dovuto affrontare mi hanno portato a te. Ho dato un senso ad ogni lacrima che ho versato prima che esistessi tu.
Oggi mi chiedono: "Come fai?" Ma per me è tutto così naturale: amarti e quindi avere la forza di affrontare la vita con leggerezza, gratitudine e amore! Io ti amo così tanto che so che non può non bastare. Io oggi sono la tua mamma e non ho memoria di chi fossi prima di te. ❤️
Storia di Simona, rubrica a cura di Maria Di Pascale
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